122 pagine dattiloscritte racchiuse in una cartellina ingiallita dal tempo.
Sono l’inedita autobiografia della gallerista bresciana, critica d’arte, curatrice di mostre, Romana Loda scomparsa nel 2010, ideatrice nel 1974 a Erbusco della prima mostra interamente dedicata alla produzione artistica femminile internazionale.
In piena pandemia, Giuseppe Marchetti riceve in dono da Paola, figlia di Romana Loda, il dattiloscritto e matura l’idea di una pubblicazione che testimoni il talento e lo spirito pionieristico e controcorrente di una donna che ha segnato profondamente l’arte contemporanea a Brescia
Nasce così il volume “Il Cuore a destra”, curato dallo stesso Marchetti e da Chiara Pasquali e pubblicato da La Quadra anche grazie al sostegno della Fondazione ASM: un testo vivo e appassionato nel quale viene descritta la difficile formazione del catalogo della mostra del ’74 e dal quale emergono una sensibilità e una modernità di pensiero eccezionali nello scenario artistico degli anni ‘70 ad esclusivo appannaggio degli uomini.
Il titolo, coniato dalla Loda, riprende un aforisma di Carlo Belli, sostenitore negli anni ‘30 dell’arte astratta: «Per tentare di sanare il conflitto fra cuore e intelligenza qualcuno ha inventato il cuore dell’intelligenza, è una specie di cuore a destra».